ANALISI
NARRATOLOGICA DE “I PROMESSI SPOSI”
I “Promessi Sposi”, scritti da
Alessandro Manzoni nell’edizione definitiva del 1840, sono un romanzo storico.
Essi, infatti, si rifanno al modello inaugurato da Walter Scott: Manzoni
descrive tutti gli aspetti della società seicentesca, instaurando, pertanto, un
rapporto tra storia e invenzione. I riferimenti storici sono
, infatti, massicci e molto importanti, mentre i personaggi di pura
invenzione, realizza il cosiddetto “verosimile”. Risulta
dunque chiara la distinzione tra “personaggi storici e personaggi
di invenzione. Al primo gruppo appartengono Federigo Borromeo, la monaca di
Monza, e l’Innominato. Un secondo elemento che giustifica la definizione di novel è la
contemporaneità: pur essendo ambientati nel Seicento, I “Promessi Sposi”
contengono riferimenti alla realtà contemporanea. Infine, la terza
caratteristica di tale romanzo storico è il realismo.
I
“Promessi Sposi” possono essere scanditi in sei macrosequenze:
1.
(capp.1-8) le vicende borghigiane.
2.
(capp.9-10) Lucia nel convento della “Signora”.
3.
(capp.11-17) Avventure di Renzo a Milano.
4.
(capp.19-24) Lucia e L’Innominato.
5.
(capp.26-35) Renzo di nuovo a Milano.
6.
(capp.36-38) Il “lieto fine”.
IL
SISTEMA DEI PERSONAGGI
Sono
quattro gli schemi che, con incisività, descrivono il sistema dei personaggi:
·
quello di Fido, in cui compaiono vittime, mediatori e oppressori;
·
quello di Calvino, che evidenzia i rapporti di forza;
·
quello di Bremond, con la distinzione tra agenti e pazienti;
·
quello di Greimas, che individua le forze dinamiche della narrazione;
Ai fini dell’individuazione del significato profondo del romanzo, risulta più funzionale lo schema relativo al sistema dei
personaggi proposto da Fido. Egli propone una netta distinzione
tra oppressori, vittime e mediatori.
Gertrude Lucia
Padre Cristoforo
Cardinale Federigo
E’ evidente
che l’oppressore, ossia colui che esercita la violenza
sui deboli, è Don Rodrigo; le vittime, ovvero i destinatari della violenza, che
generalmente sono gli umili, sono Renzo
e Lucia. Importante, inoltre, appare il ruolo dei mediatori, distinti a loro
volta in strumenti di sopruso quali Don Abbondio e Gertrude, e strumenti di
carità quali padre Cristoforo e il cardinale Federigo Borromeo. E’ opportuno,
inoltre, precisare le due differenti estrazioni sociali cui appartengono
i mediatori, allo scopo di delineare due differenti Chiese: Padre Cristoforo e
Don Abbondio di estrazione modesta rappresentano la chiesa povera, Federigo e Gertrude di estrazione aristocratica
rappresentano la chiesa potente. Ad
avvalorare tale divisione vi è un altro schema proposto da Calvino, che
definisce i personaggi in relazione ai rapporti di
forza. Questi ultimi si dispongono in un triangolo che ha per vertici tre
autorità: il potere sociale che è sempre avverso agli umili e la chiesa che si
divide in buona e cattiva.
POTERE SOCIALE
(Don Rodrigo)
(Padre Cristoforo ( Don Abbondio
Cardinale Federigo) Gertrude)
Tale
schema triangolare si ripete anche a livello più universale: ad un vertice vi è
la natura abbandonata da Dio, il cui principale esempio è la carestia, ad un
secondo vertice si evidenzia la storia umana caratterizzata dal malgoverno e
dalle varie guerre, e, infine, a chiudere il triangolo vi è la giustizia divina
imperscrutabile rappresentata dalla peste.
(malgoverno, guerre, sommosse)
GIUSTIZIA
DIVINA NATURA
ABBANDONATA DA DIO
(peste)
(carestia)
Passiamo ora
all’approfondimento, invece, dello schema realizzato da Bremond.
P A Z I E N T I
A G E N T I
Influenzato
BRAVI Miglioratore
Vittima LUCIA Influenzatore
AGNESE Frustratore
DON
RODRIGO
Nella 2° macrosequenza (cap. IX-X) , invece , unica protagonista è Lucia, ospitata nel
monastero di Monza, dominato da Gertrude (INFLUENZATRICE), monaca a forza che
cede alla seduzione di un giovane Egidio.
La stessa situazione si ripresenta nella
macrosequenza successiva, la 3° (cap. XI-XVII), che descrive le avventure
cittadine di Renzo (BENEFICIARIO), che entra a Milano quando il popolo
(PEGGIORATORE) è in sommossa per il rincaro del pane. E’ il Bildungsroman di
Renzo che alla fine giunge dal cugino Bartolo (PROTETTORE) e trova lavoro come
filatore di seta.
Protagonisti della
4°macrosequenza(cap.XIX-XXIV) sono Lucia(VITTIMA) fatta rapire per conto di Don
Rodrigo(PEGGIORATORE), e l’Innominato (PEGGIORATORE) un fuorilegge incaricato per il rapimento.
L’Innominato è fortemente scosso dalla presenza di Lucia che fa voto di castità
in cambio della salvezza e che riesce ad ottenere la conversione di
quest’ultimo,ormai pronto ad aiutarla
(MIGLIORATORE).In ultimo compare sulla scena il cardinale
Federigo(MIGLIORATORE) che rimprovera Don Abbondio(INFLUENZATO) per il suo operato.
La 5° macrosequenza(cap.XXVI-XXXV)
è dominata da un protagonista alquanto
insolito:la peste(PEGGIORATRICE). Renzo(INFLUENZATO),
infatti, è di nuovo a Milano,dove la calata dei Lanzichenecchi e la guerra per la
successione di Mantova diffondono questo flagello.Qui Renzo rincontra Frà
Cristoforo(MIGLIORATORE), dedito alla cura dei malati all’interno dei
lazzaretti, che lo conduce presso Don Rodrigo(VITTIMA)
morente e lo invita a pregare per il suo persecutore .
Giunge in conclusione “il lieto fine” e la 6° macrosequenza.(cap.XXXV-XXXVIII).La
pioggia spazza via la peste e così i due protagonisti(BENEFICIARI) possono
finalmente tornare al loro paese per la celebrazione del matrimonio,che però
abbandoneranno subito dopo per trasferirsi nel bergamasco, dove Renzo riesce ad
acquisire un filatoio e porsi in prospettiva per una vita serena e
felice.(cap.XXXVIII).
PAZIENTI
AGENTI
Beneficiario
Lucia
Peggioratore
Vittima Agnese Influenzatore
Don
Rodrigo Protettore
Don
Abbondio Frustratore
Padre Cristoforo
Particolarmente
utile a stimolare,se così si può dire, un più attento
ed accurato coinvolgimento del lettore ai Promessi Sposi, risulta
l’applicazione agli stessi dello schema attanziale di A.S. Greimas (semantica
strutturale). Esso prevede, in prima istanza,
l’individuazione delle funzioni (indicate con la lettera F) che intercorrono
tra gli attanti, che sono, appunto, alla Greimas, intese come forze della
dinamica narrativa.
Ne deriva la
possibilità di tracciare uno schema grafico che visualizza la dinamica attanziale : F1 è l’asse del desiderio, F2 è quella
dell’antagonismo, F3 è definita come tradimento, F4 è definita come
somiglianza/sostituzione e F6 come assimilazione.
Successivamente
le funzioni sono raggruppate in due classi principali: quelle del desiderio,
ovvero il tentativo di perseguire l’oggetto del desiderio (F1, F4), e quelle di
partecipazione e comunicazione (l’aiuto, come F5 o F6, o l’impedimento, F2 o
F3), in quanto ripongono ostacoli al protagonista (indicato, con espressione
proppiana, come Eroe) nel suo tentativo di conseguire, per quanto possibile, il
suo oggetto del desiderio.
Da questo punto di
vista, lo schema attanziale può essere distinto in due settori antitetici: la
parte EDA, intesa come zona negativa, perché sotto l’influenza dell’Antagonista
(e dedicata alla comunicazione), la parte EDV, positiva
poiché sotto l’influenza dell’Adiuvante il cui sostegno permette all’Eroe di
conquistare la sua Donna e sconfiggere l’Antagonista (parte dedicata alla
funzione di partecipazione).
E’
all’interno di tal contesto che, la funzione mediana
(F4), l’asse che collega appunto i due triangoli, assume un’importanza
decisiva, in quanto è quella che permette la messa in moto della macchina
narrativa e ne registra poi lo scioglimento (definito come dénouement).
Nel nostro caso, per quel che riguarda
cioè la fabula dei Promessi manzoniani, lo schema
sopra illustrato, dovrebbe essere così completato:
fig.
a Dio Lucia Umanità (storia)
F6 F5
p. Cristoforo
don Rodrigo
(c. Federigo) (Innominato)
F3 F2
Renzo
In tal caso risulta evidente che:
·
F1
asse del desiderio che ha sempre Renzo per soggetto e Lucia per oggetto.
·
F2
asse dell’Antagonismo, che contrappone Renzo a don Rodrigo, e quindi
all’innominato.
·
F3
asse della sostituzione , che avvicina Renzo a
padre Cristoforo e, allo stesso tempo, al cardinale Federigo.
·
F4
asse della partecipazione, che collega l’aiutante padre Cristoforo (e il
cardinale Federigo) all’oppositore don Rodrigo.
·
F5 asse della persecuzione di don Rodrigo (e
dell’innominato) nei confronti di Lucia.
·
F6
asse dell’assimilazione che unisce Lucia al suo protettore padre
Cristoforo (cardinale Federigo).
Prendendo dunque in esame il diagramma sopra riportato, e analizzando dettagliatamente l’intero svolgersi delle vicende all’interno del romanzo, si è in grado di ricavare due ulteriori rappresentazioni grafiche, riferite rispettivamente alla prima e alla seconda parte dell’intreccio dello stesso:
fig. b Lucia fig. c Lucia
padre
don c. Federigo Innominato
Cristoforo
Rodrigo
In entrambi, ai
vertici dell’asse verticale, asse del desiderio, fissi rimangono sia il
soggetto che l’oggetto rappresentati rispettivamente da Renzo e Lucia, mentre
ai vertici dell’asse orizzontale, asse aiutante- oppositore all’abbinamento
padre Cristoforo- don Rodrigo, subentra, nella seconda parte della narrazione,
quello speculare cardinale Federigo- Innominato.
Per una comprensione pressoché ottimale dei
diagrammi fin’ora esplicitati, è però necessario, in primis, precisare che il
linguista francese precedentemente citato ha
individuato, per ciò che concerne lo studio dei diversi ruoli ricoperti da ciascun
personaggio, all’interno di un qualsiasi testo narrativo, sei categorie
semantiche: parliamo dunque di un destinatore- destinatario, di un soggetto-
oggetto e, infine, di un aiutante- oppositore.
La prima area semantica viene, nel
nostro romanzo a coincidere con l’attante principale, ovvero con Dio rispetto
all’umanità, intesa come unica e reale destinataria della Rivelazione, del
messaggio divino, espresso,o meglio, portato sulla
terra attraverso la limpida e pacata figura di Lucia. Detto questo, risulta piuttosto chiaro che l’asse destinatore-
destinatario, che passa, per forza di cose attraverso l’oggetto di
comunicazione (Lucia), è quello riportato al vertice superiore dell’asse
verticale del nostro diagramma:
Ciò vuol dire essenzialmente che Dio
interviene nelle peripezie del romanzo attraverso la
mediazione di Lucia, la quale, pertanto, dev’essere senza ombra di dubbio
considerata “oggetto” di Dio per eccellenza, in quanto presenta una sorta di
perfezione e di purezza tale da indurre chi le sta accanto a seguirla nel suo
cammino , cammino che, a sua volta, le viene continuamente “illuminato” da Dio.
Lo scopo della presenza di Lucia, intesa certamente come Figura Christi, è
quello di proporre all’umanità globale un “modello”comportamentale
che fungesse da esempio per tutti coloro che avrebbero voluto orientare la
propria vita verso Dio.
E’ poi attraverso le
altre due coppie categoriali (soggetto- oggetto, aiutante- oppositore),
che abbiamo prodotto e completato il nostro quadrilatero greimasiano definitivo
(fig. a), che racchiude l’azione compiuta dell’intero romanzo.
Ma cerchiamo di condurre un’analisi
ancora più attenta dei grafici rappresentati: in positio princeps collochiamo
immediatamente l’asse del desiderio (F1), che congiunge i “promessi”,ovvero il soggetto (Renzo) all’oggetto (Lucia): ma
attenzione, la loro unione potrà avvenire soltanto attraverso il compimento del
duro Bildungsroman portato avanti da Renzo
nel corso di tutta la narrazione; si tratta di un vero e proprio percorso di
formazione, all’interno del quale il protagonista viene più volte messo alla
prova, e altrettante volte finisce per cedere alle proprie tentazioni, sprofondando nel baratro di chi non
è in grado di distinguere ciò che è bene, da ciò che non lo è affatto. Ed è
soltanto grazie all’aiuto di taluni, primo fra tutti padre
Cristoforo, aiutante per eccellenza nei confronti di Renzo (F3) e anche super-
io paterno nei confronti di Lucia (F6), che egli riesce a portare a termine la
sua maturazione in ambito sentimentale, per mezzo dell’acquisizione di una
consapevolezza tale da portarlo all’affinamento di una educazione in ambito
sociale e politico. Ma mentre per Renzo il riavvicinamento alla donna comporta
una crescita di sapienza della sua vita, Lucia rimane nell’arco del racconto un
personaggio statico, poiché il suo bildungsromans è finito prima ancora di cominciare; tutto
ciò è in parte giustificato dal ruolo stesso che ella
incarna: ci riferiamo al fatto che Lucia rimane in un certo senso del tutto
passiva agli eventi che si susseguono, proprio perché oggetto della contesa.
Lucia è, in realtà, l’unica che conosce ciò che è bene fare, ed è l’unica che,
nonostante le mille violenze e le mille oppressioni dalle quali è sopraffatta,
ha rimanere sempre e comunque fiduciosa nella
Provvidenza, nell’intervento della Grazia divina (ricerca ansiosa del Deus
absconditus).
Sull’asse della partecipazione
convergono, indubbiamente in positivo, padre
Cristoforo e il cardinale Federigo Borromeo, in negativo, don Rodrigo e
l’Innominato, antagonisti per eccellenza (almeno nella prima parte del
romanzo).
E’
importante sottolineare che l’azione del romanzo
scorre lungo due linee di forza: quella della “volontà”, quella del
“tradimento”. Tre sono i principali “tradimenti” attraverso i quali si districa l’intera narrazione:
a)
Il tradimento di don Abbondio che,
rinunciando all’esercizio del proprio potere di curato, da aiutante iniziale
diventa oppositore, di conseguenza
rappresentante di una chiesa corrotta;
b)
Il tradimento di Gertrude, da aiutante a
complice dell’antagonista; anche in questo caso l’inganno è
dovuto ad una totale mancanza di volontà, la stessa volontà che le è
venuta a mancare in età giovanile quando essa stessa è stata vittima di una
violenza non tanto fisica quanto emotiva, essendo stata costretta dalla
famiglia ad una monacazione forzata;
c)
Il terzo ed ultimo tradimento è quello realizzato dall’Innominato, che da strumento
dell’oppressore, si converte (con una conversione tanto improvvisa
quanto inaspettata) alla volontà di Dio, attraverso la mediazione di due
“messaggeri” d’eccezione, ovvero Lucia, angelo salvifico, e il “santo”
cardinale.
IL NARRATORE
Generalmente
il narratore del Romanzo è onnisciente, è, infatti,
capace di cogliere gli aspetti e i pensieri più nascosti dei suoi personaggi.
Tale definizione, tuttavia, non esclude la focalizzazione ossia, la
registrazione del punto di vista dei personaggi. Un
caso limite è quello del transfert, ovvero,
l’identificazione del narratore con un personaggio, basti pensare al cardinale
Federigo.
Claudia Di Iorio Marcella
Pace Lucia Perricone IV F